Dalle ferite alla maschera

Ma un bambino è più della somma dei due genitori. E’ un essere nuovo, ricco di promesse future. W. Reick

In noi, fin dalla nascita, nel profondo del cuore si incarna l’essere di noi stessi e abbiamo la stessa missione: quella di vivere esperienze diverse fino ad accettarle e ad amarci attraverso di esse.

Quando una esperienza non viene accettata, quando viene vissuta con un atteggiamento giudizievole, con senso di colpa, con paura, con rimpianto o con altre forme di non accettazione, l’essere umano continua ad attrarre a sé circostanze e persone che gli fanno vivere quella medesima esperienza.

È importante distinguere fra accettazione dell’esperienza e accettazione di sé. l’accettazione di sé è difficile, perché il nostro Ego non riesce ad accettare che tutte le esperienze sgradevoli che viviamo hanno l’unico scopo di dimostrarci che noi agiamo con gli altri così come gli altri agiscono con noi.

Sta a noi decidere se vogliamo appropriarci della nostra vita, se vogliamo essere noi il “Signore” di noi stessi, invece di lasciare che sia l’ Ego a tenerla sotto controllo.far fronte a tutto ciò richiede molto coraggio, perché è inevitabile che le vecchie ferite possono riaffiorare in un qualsiasi momento di vita e provocare sofferenza. Più una particolare sensazione o una persona ci fa soffrire, più è probabile che sia collegata a esperienze lontane nel tempo. Si tratta di eventi dolorosi che, in età infantile, provocano soprattutto delle crisi di collera, definite “crisi crisi infantili” o “crisi adolescenziali”.

Per far fronte alla sofferenza e alla crisi di collera il bambino attraversa quattro fasi: dopo aver conosciuto la gioia di essere se stesso, prima tappa dell’esistenza, il bambino scopre il dolore di non poter essere se stesso, e questa è la seconda fase; segue un periodo di crisi, di ribellione che rappresenta la terza fase. Nella quarta fase, per mitigare il dolore il bambino si rassegna, sviluppando di conseguenza una nuova personalità, in modo da diventare ciò che i gli altri vogliono che sia. Quest’ultima fase può durare anche abbastanza lungo e, in alcuni casi, prolungarsi per tutta la vita.

Durante la terza fase il bambino sperimenta un nuovo “copione” di vita, creandosi una maschera, al fine di proteggersi dalla sofferenza vissuta nel corso della seconda fase.

le maschere sono cinque corrispondono alle cinque grandi ferite fondamentali vissute dall’essere umano e possono essere riassunte nelle cinque ferite che riporto di seguito, in ordine cronologico, ovvero nell’ordine in cui esse compaiono nel corso della vita.

Ferita: Rifiuto, Abbandono, Umiliazione, Tradimento, Ingiustizia.

Maschera: Fuggitivo, Dipendente, Masochista, Controllore, :Rigido.

Le iniziali delle cinque ferite, formano la parola TRAHI, che significa tradito.un acronimo mette in evidenza il fatto che quando abbiamo o facciamo subire ad altri una di queste cinque ferite, il nostro intero essere si sente tradito.

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